Venerdì 11 giugno, ore 22
Sala Conferenze delle Oblate, via dell’Oriuolo
Progetto “Canti dal mare interno”
La goletta Flight
di Derek Walcott, interpretato e diretto da Gianluigi Tosto.
Musiche composte ed eseguite dal vivo da Damiano Puliti
La Goletta Flight
In continuità ideale con l’esperienza della Trilogia di poemi classici “Il Canto e la Memoria”, Gianluigi Tosto affronta il moderno poema di Derek Walcott nel quale le reminiscenze omeriche si mescolano e si amalgamano con la poesia di Coleridge e di Baudelaire.
Con questo spettacolo, che apre un nuovo ciclo intitolato “Canti dal mare interno”, l’attore continua la sua indagine sulla fascinazione del narrare storie e sulla possibilità della parola e del suono di evocare immagini nella mente dello spettatore, senza che queste vengano esplicitamente suggerite dalla messa in scena.
Un allestimento ancora una volta scarno, asciutto, essenziale, che si avvale della collaborazione del violoncellista Damiano Puliti, anche autore delle musiche suonate dal vivo.
La poesia di Walcott parla ai sensi oltre che alla mente dello spettatore, è intrisa di fisicità, di odori, sapori, sensazioni forti e dunque si presta molto bene ad una trasposizione teatrale che unicamente attraverso la parola sia capace di ricreare questo mondo sensoriale ed emotivo.
Il viaggio del marinaio Shabine sulla Goletta Flight, pur inserito in un preciso contesto storico e geografico (le isole delle Indie Occidentali con la loro miseria e le loro difficoltà politiche tipiche delle società post-coloniali) è, un po’ come nel modello omerico, un viaggio in cui ogni uomo può riconoscersi, la sua avventura umana parla all’anima di tutti gli uomini, di tutti coloro che sono in cerca di “un’isola che risani, con il suo porto, e di un orizzonte senza colpa, dove l’ombra del mandorlo non ferisca la sabbia”.
La ricerca di identità, personale e culturale, di Shabine, la ricerca di una “finestra da cui guardare che incornici la mia vita”, è una condizione esistenziale che appartiene al genere umano.
Niente di più facile, dunque, che il mare navigato da Shabine, diventi per lo spettatore il mare interiore in cui egli quotidianamente naviga, e che le avventure del protagonista, che conducono verso la catarsi finale, possano regalare al pubblico momenti di sorprendente identificazione.
Fonte: www.gianluigitosto.it
Gianluigi Tosto
Gianluigi Tosto è attivo nel campo teatrale dal 1977, anno di formazione della Compagnia teatrale giovanile Il Carro di Tespi, con la quale prende parte a diversi spettacoli su testi di autori italiani contemporanei e partecipa a seminari di studio e ricerca per circa tre anni e mezzo.
Nel 1979 inizia a frequentare i corsi del regista Orazio Costa all’interno del Centro di Avviamento all’Espressione di Firenze. In tale scuola insegnerà egli stesso a partire dal 1984 per circa sei anni.
Dopo una esperienza di studio a New York, dove frequenta le scuole di recitazione locali, rientrato in Italia, inizia lo studio della danza moderna, condotto fra Firenze e Parigi, con i maestri Jerome Andrews e Traut Streiff Faggioni, entrambi allievi e collaboratori di Mary Wigman, Kurt Joos e Martha Graham.
Fra i suoi maestri annovera anche Ludwig Flaszen, fondatore, assieme a Jerzy Grotowsky, del Teatro Laboratorio di Wroclaw in Polonia; Gabriella Bartolomei, attrice fiorentina la cui ricerca ha un forte orientamento sonoro e musicale, collaboratrice di musicisti quali Sylvano Bussotti e Luciano Berio; John Strasberg, dell’Actor’s Studio di New York; l’attore polacco Jerzy Sthur; Anton Adasinskij, del Theatre Studio Derevo di San Pietroburgo; il danzatore Buto Mitsuro Sasaki; la danzatrice Julie Stanzak della Compagnia di Pina Bausch; Kaya Anderson e Linda Wise del Roy Hart Theatre.
Negli ultimi anni ha collaborato a Firenze con il Teatro di Rifredi, con la Compagnia Laboratorio Nove, con il Teatro di Piazza o d’Occasione di Prato; a Carrara con la Compagnia Teatro di Castalia; a Siena con la Compagnia Corps Rompu; a Pontedera con il Centro per la Ricerca e la Sperimentazione Teatrale. Ha lavorato inoltre con la Compagnia Carla Fracci, con il Teatro Stabile di Torino e il Teatro Comunale di Firenze. Ha partecipato a numerose edizioni dei Festival di Volterra e Montalcino, e dei Festival Intercity, Lunatica, e Costante Cambiamento.
Nel 2006 è stato protagonista dello spettacolo Il lettore a ore, prodotto dal Teatro Metastasio di Prato, drammaturgia e regia di Josè Sanchez Sinisterra.
Collabora con la Compagnia Occupazioni Farsesche, con cui ha preso parte alla messa in scena de Il Vangelo secondo Gesù Cristo di Saramago e, più recentemente a quella de Il Deserto dei Tartari di Buzzati e La fame e la sete – le messe nere del buon ostello di Eugène Ionesco.
Da alcuni anni ha fortemente orientato il suo lavoro sulla narrazione e sulla recitazione poetica, ponendo molta attenzione alla musicalità del verso e della parola e alla loro relazione con la musica strumentale.
E’ stato curatore e interprete di numerosi recital, nei quali collabora con musicisti, sulla poesia contemporanea indiana, israeliana e palestinese, e più volte è stato chiamato dal poeta Mario Luzi per serate di poesia a lui dedicate.
Fra i suoi spettacoli di narrazione, Iliade e Odissea di Omero, Eneide di Virgilio, La Goletta Flight di Derek Walcott, L’ultimo viaggio di Giovanni Pascoli, Ode Marittima di Fernando Pessoa.
Gli spettacoli sui poemi omerici e sul poema virgiliano, che costituiscono la Trilogia “Il Canto e la Memoria”, sono stati ospiti del Festival Internazionale MITE di Lisbona e successivamente del Teatro Nazionale di Lisbona per un intero mese di repliche.
Damiano Puliti
Violoncellista diplomatosi a Firenze sotto la guida di Pietro Grossi, da anni affianca ad un’intensa attività concertistica l’interesse per la composizione, la direzione d’orchestra, la didattica e la ricerca.
Dal 1978 al 1995 ha collaborato con varie orchestre, quali l’Orchestra della Toscana e l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino. Nel frattempo ha svolto un’intensa attività cameristica, come membro di vari ensemble, fra i quali il Gruppo Musica Contemporanea di Firenze (con i quale ha registrato per la RAI prime esecuzioni italiane di brani di autori russi per violoncello), il Gruppo Maderna, il GAMO, il gruppo Atrio, il trio Arcadia ed i Solisti dell’Accademia Musicale di Firenze, orientando il suo lavoro di interprete con sempre maggiore coerenza verso il repertorio contemporaneo.
Nel 1991 è tra i fondatori di Harmonia Ensemble, una originale formazione in grado di passare dal repertorio classico di Brahms e Beethoven, alla musica di Nino Rota, alle collaborazioni con alcuni musicisti di calibro internazionale, quali David Sylvian, Roger Eno, Gavin Bryars, fino agli arrangiamenti di musiche di Frank Zappa, Chick Corea, Michael Nyman, e alle musiche composte dai componenti del gruppo.
Nel 2000 dà vita, assieme ad un affiatato gruppo di musicisti fiorentini, ad Archaea Strings, un quintetto d’archi con il quale, oltre a collaborare con musicisti quali Hector Zazou, Riccardo Tesi e Jovanotti, riceve interessanti riconoscimenti nel campo della musica jazz. Proprio il jazz è la forte attrazione del momento. Innumerevoli sono i musicisti ai quali elemosina consigli: Bollani, Guerrini, Maurizi, Galati, Tavolazzi….
Fonte: www.archaea.i