Franco Cardini

Il primo viaggio
Se dovessi parlare del mio primissimo viaggio di una qualche importanza, dovrei ricordarne due brevi che mi fecero grandissima impressione, nell’immediato dopoguerra. Dovevo avere sette o otto anni, ed ero con i miei genitori in entrambi i casi: a Roma per vedere il papa (Pio XII) e a Venezia per una breve vacanza al Lido, in spiaggia. Ma il mio vero viaggio è una gita scolastica di circa una settimana, nella primavera del 1952, in Austria: Innsbruck, Salisburgo, Vienna. I treni ancora a carbone, il paesaggio innevato. Le alte Alpi e il mal di montagna. Alcuni castelli medievali. Innsbruck e la piazzetta “del tetto d’oro”, e l’Hotel “L’Aquila Nera”. Salisburgo, le memorie di Mozart. Vienna, Santo Stefano, il Prater,
la cripta dei cappuccini. C’era ancora l’occupazione sovietica, ricordo benissimo gli uomini dell’Armata Rossa, le uniformi color tabacco, i loro stivali nelle stazioni di notte. Un’impressione straordinaria. L’Austria è ancora uno dei paesi che più amo al mondo.

Il viaggio più avvincente
1995, viaggio attraverso l’Asia centrale. Un piccolo gruppo di fans del viaggio disagiato, una decina di persone in tutto, età fra i 16 e i 75 anni. Le steppe centroasiatiche, l’Uzbekistan, Buchara, Samarcanda, il sepolcro di Tamerlano. A Samarcanda una giovane guida, una ragazza tartara, in assoluto una delle più belle donne che abbia mai visto in vita mia. Credo di aver pensato che, se ce ne fosse stata l’occasione, lei sarebbe stata il grande amore della mia vita. Ho cercato di ricreare quell’atmosfera e di utilizzare quei ricordi in un mio romanzo edito da Mondadori, Il Signore della Paura, che racconta appunto un viaggio, una visita a Tamerlano e una storia d’amore.

La città o il luogo preferiti
E’ difficile. Io sono un nomade, e si dice che i nomadi non si affezionano mai a nulla. Per me è vero il contrario: io mi affeziono sempre a tutti i luoghi che visito e che mi piacciono, ne porto sempre dentro il desiderio e la nostalgia infinite. Sono a Venezia e sogno Madrid, a Madrid e sogno San Francisco, a San Francisco e sogno Hong Kong;e poi c’è sempre la mia Toscana, la mia Firenze. Però, se chiudo gli occhi e pronunzio i primi due luoghi che mi vengono in mente, insieme, a pari intensità di memoria e di desiderio (ma con qualità di memoria e di desiderio diverse), allora ecco: Parigi, Gerusalemme.

Il libro preferito
Anche qui è difficile. Dovrei fare una lista forse nemmeno tanto breve. Sono un lettore appassionato, lo sono da quando ero bambino. Forse, Il Maestro e Margherita di Bulgakov, ma anche una brevissima novella di Tomasi di lampedusa, Lighea.