Crolla il traffico aereo

redazione 20 aprile 2021 Commenti disabilitati su Crolla il traffico aereo
Crolla il traffico aereo

C’è stato un crollo del traffico aereo civile. E dal punto di vista ambientale questa è senz’altro una buona notizia. Adesso servirebbe organizzare gli spostamenti turistici in modo che si riducano i voli, almeno per distanze ravvicinate all’interno del continente europeo, e quindi lo spreco di gasolio. Ma sarà davvero così?

I dati generali
Sono stati 52.759.724 i passeggeri transitati negli aeroporti italiani nel 2020, tra traffico nazionale e internazionale, con un decremento rispetto al 2019 del -72,5%, come emerge dai dati di traffico 2020 pubblicati da Enac. La causa è stata, chiaramente, la crisi innescata dal Covid.
“Una diminuzione media del -72,5% con punte di oltre il -90% in alcuni momenti dell’anno – commenta il direttore generale Alessio Quaranta – è un fenomeno mai registrato nell’aviazione civile moderna che, al contrario, ha avuto una crescita più o meno costante nel tempo”. Il traffico nazionale, con i suoi 25 milioni di passeggeri ha registrato una diminuzione più moderata -61,1%, rispetto al traffico internazionale -78,3%, con un totale di circa 27.700.000 passeggeri.

Il settore cargo tiene
I movimenti complessivi di aeromobili del 2020 sono stati 551.071, con una diminuzione del -61,8% rispetto al 2019. A fronte di una generale contrazione dei movimenti, singoli scali hanno avuto variazioni in controtendenza, come quello di Brescia che ha registrato una crescita importante del +42% (5,3 mila movimenti), supportata dalla movimentazione delle merci.
Infatti il settore cargo, pur avendo anch’esso risentito della crisi dell’intero sistema, ha registrato una contrazione inferiore, rispetto al comparto passeggeri, in quanto le merci hanno continuato, seppur in maniera più limitata, a viaggiare. Complessivamente, nel 2020, il settore cargo ha registrato un totale di circa 804.000 tonnellate, con una flessione del -24,2% rispetto al 2019. Si segnalano Milano Malpensa che ha confermato il proprio primato con una contrazione nettamente inferiore (-7,5%) e l’aeroporto di Brescia che, in controtendenza, ha registrato un incremento del +61,4% rispetto al 2019.

Per il traffico di aviazione generale (registrato sia sugli aeroporti aperti al traffico commerciale che sugli aeroporti e sulle avio/eli/idrosuperfici aperte al solo traffico di aviazione generale), dai dati trasmessi all’Enac emerge una sostanziale tenuta di questo segmento, con una variazione di segno negativo del -17,3% rispetto ai dati 2019.

Ripensiamo i voli per salvaguardare l’ambiente?
Questa sequela di dati negativi non aiuterà i dirigenti del settore a modificare al ribasso le loro aspettative. Infatti il direttore di Enac, Quaranta, ha già dichiarato: “Dobbiamo pensare al presente e al futuro del settore, puntando sulla domanda e sulla voglia di ricominciare a viaggiare per turismo e per affari. Ora tutti i player del settore, colpiti in maniera trasversale dalla crisi pandemica, devono operare con l’obiettivo di un rapido riavvio del traffico aereo, partendo dalla ricostruzione della fiducia da parte dei passeggeri”, spiega il direttore generale Quaranta. “La combinazione tra le disposizioni sanitarie, la campagna vaccinale, i voli Covid-free e l’auspicato pass sanitario aiuteranno tutti noi a ricominciare a scegliere, con consapevolezza e fiducia, il trasporto aereo: un passo per contribuire alla ripresa del settore e, più in generale, dell’economia diretta e indiretta generata dal comparto”.
Così il comparto dell’aviazione civile cercherà di ritornare agli standard di sempre, per cui starà alla coscienza del turista e dei viaggiatori usare l’aereo soltanto quando è davvero necessario.

UA-32118870-1