Venerdì 1 giugno – ore 18
Teatrino della Società Machiavelli
La Casa Abitata, Via del Trebbio 14r
LUCI E OMBRE ARMENE
Inaugurazione mostra fotografica
di Andrea Ulivi
(La mostra resterà aperta fino al 9 giugno compreso, con orario di apertura 16-20)
Una serie di immagini in bianco e nero sull’Armenia. La mostra comprende circa quaranta fotografie scattate dal 2009 al 2014. L’Armenia è vista attraverso la lente di un innamoramento che l’autore ha corrisposto a questo Paese caucasico, asiatico ed europeo, purtroppo famoso per il genocidio che il governo dei “Giovani turchi” commise contro una popolazione di oltre un milione e mezzo di armeni, residenti soprattutto nella penisola anatolica.
In queste fotografie non si racconta il genocidio, ma la vita di un popolo antichissimo e i luoghi a questo popolo sacri, i luoghi che hanno costituito la sua identità, la sua armenità, la sua spiritualità che affonda le proprie radici nel 301, quando il re dell’allora Grande Armenia, Tiridate III, convertito da san Gregorio l’Illuminatore, dichiarò il cristianesimo religione di Stato. L’Armenia fu il primo Paese al mondo che si disse cristiano, prima dell’Impero romano (380) e prima dell’editto di Costantino (313) il quale non rappresentò una vera e propria conversione ma un accordo di tolleranza che permetteva la libertà religiosa ai due imperi romani, quello d’Occidente e quello d’Oriente. In Armenia cominciarono così a fiorire chiese di tradizione architettonica bizantina e monasteri che ancor oggi caratterizzano il suo paesaggio, costituito principalmente da un unico grande altopiano ai piedi del monte Ararat. In questo altopiano fioriscono isolati edifici di culto, che, come pietre preziose, si ergono dall’aridità del suolo, duro, difficile, assolato, inondato da una luce abbagliante che questi monasteri e piccole chiese, spesso di pietra chiara, rilucono e conservano nell’oscurità del loro ventre, intatta, per poi restituirla come luce mistica.
Andrea Ulivi, fotografo e editore. Insegna Fondamenti di editoria e Tecniche redazionali presso la Scuola di Editoria di Firenze. Ha insegnato Fotografia, cinema e televisione presso la Facoltà di Architettura di Siracusa. In campo fotografico ha realizzato varie mostre personali tra cui «Zona Tarkovskij», «San Miniato. Una porta di speranza», «Luce armena», «Della mia dolce Armenia», oltre ai volumi Nel bianco giorno, Luce armena, Il verde e la roccia, Eye Flow, Tracce di vita nel silenzio – L’antico carcere delle Murate di Firenze (con Marcello Fara).
Ha scritto saggi su fotografia, letteratura e cinema (in particolare su Andrej Tarkovskij).