Lo spirito selvaggio e possente di Dante è politicamente scorretto al massimo grado. Dante è il più aggressivo e polemico dei grandi scrittori occidentali.
La Divina Commedia è una profezia e assume la funzione di un terzo Testamento, nient’affatto subordinato al Vecchio e al Nuovo. L’invenzione più spettacolare del poeta è Beatrice. Nessun singolo personaggio di Shakespeare, neppure il carismatico Amleto o il divino Lear, stanno al pari di Beatrice quale invenzione di esuberante audacia.
Il lettore che approda per la prima volta a Dante, si renderà conto assai presto che nessun altro autore secolare è convinto con pari assolutezza che la propria opera sia la verità, tutto ciò che della verità massimamente importa. In Dante troviamo un’incomparabile forza cognitiva combinata con un’inventività che non ha limiti meramente pragmatici.
Le caratteristiche salienti di Dante quale poeta e quale persona sono orgoglio anziché umiltà, originalità anziché tradizionalismo, esuberanza o icasticità anziché ritegno.
[stralci da Harold Bloom, Il canone occidentale]
